Terzo Settore: la manovra costa 118 milioni di euro
Il commento della portavoce del Forum, Claudia Fiaschi.
“Assurdo che debba essere proprio il Terzo settore a pagare l’accordo con l’Europa. Un prezzo alto: da una prima stima, solo per il primo anno, il volontariato italiano andrà a versare 118 milioni di euro.” E’ quanto dichiarato dalla Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi che commenta così l’emendamento che sopprime la riduzione al 50% dell’IRES (art.6 DPR 601/1973) per i soggetti persone giuridiche che operano in molti settori, tra cui assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, formazione. “Un provvedimento – continua Fiaschi – che ci sembra particolarmente penalizzante, soprattutto in relazione al periodo transitorio in cui si attende la piena entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore.”
Un’ulteriore preoccupazione è data dal contenuto dell’emendamento sulla fatturazione elettronica al DL 291/2018 per gli enti che hanno optato per il regime forfettario (398/91) che si applica ai soggetti con proventi di importo superiore a 65 mila euro.
“La modifica introdotta – spiega Fiaschi – sovverte le modalità di conteggio degli aspetti fiscali con l’effetto paradossale che un ente che riceve una sponsorizzazione e che fino ad oggi aveva goduto del regime forfettario, non potrà più ricevere l’importo dell’Iva e sottoporlo al regime fiscale semplificato, trovandosi così fortemente penalizzato.”
“Pertanto – conclude Fiaschi – va chiarito come possa essere attuata la detrazione forfettaria e dunque il relativo versamento parziale dell’imposta. Un chiarimento tanto più urgente a causa dell’impatto sulle fatture già emesse dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, avvenuta in questi giorni.”
Fonte: forumterzosettore.it