LEA: Calabria e Campania ancora inadempienti nel 2016 secondo la Corte dei Conti
Calabria e Campania ancora inadempienti, nel 2016, nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Lo dicono i dati provvisori del monitoraggio LEA 2016 del Ministero della Salute, contenuti nel Rapporto di Coordinamento di Finanza Pubblica 2018 della Corte dei Conti presentato a Roma lo scorso 12 luglio (nella foto un momento della presentazione) e analizzato da Cittadinanzattiva.
Nel 2015 le Regioni inadempienti erano 5: oltre a Calabria e Campania erano comprese nell’elenco anche Sicilia, Molise, Puglia che, l’anno dopo, hanno però migliorato la loro posizione rientrando così tra le Regioni adempienti avendo raggiunto la soglia minima dei 160 punti.
Secondo i dati del monitoraggio LEA “la Calabria nel 2016 ha raggiunto un punteggio di 144, perdendo 3 punti rispetto all’anno precedente. La Campania invece, pur attestandosi su un punteggio ancora più basso pari a 124, è la Regione che in assoluto ha guadagnato più punti: +18. Sicilia, Molise e Puglia che nel 2015 erano considerate Regioni “inadempienti” nel 2016 sono tutte “adempienti” con punteggi pari rispettivamente a 163, 164, 169”.
La Regione con il punteggio LEA più elevato, pari a 209, è il Veneto: 85 in più della Campania fanalino di coda. Quasi tutte le Regioni adempienti hanno visto migliorare il proprio punteggio, a cominciare da Puglia +14 punti, Sicilia +10, Umbria +10, Molise +8, Veneto +7, Abruzzo +7. La Toscana, invece, ha perso 4 punti rispetto al 2015. Non sono disponibili dati di Valle D’Aosta, Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Sardegna.
L’erogazione dei LEA è monitorata, dall’apposito Comitato, attraverso una “Griglia” di indicatori (riguardanti l’assistenza ospedaliera, l’emergenza urgenza, l’assistenza territoriale, la prevenzione, l’appropriatezza nonché la qualità e sicurezza dell’assistenza) aggiornato annualmente al fine di consentirne l’adattamento ai nuovi indirizzi politici-programmatori e di cogliere gli aspetti ritenuti più rilevanti. La metodologia prevede di assegnare ad ogni indicatore un peso di riferimento e di calcolare un punteggio rispetto al valore raggiunto dalla regione nei confronti dello standard nazionale.
Secondo i nuovi criteri in vigore dal 2015, una regione è considerata adempiente se presenta un punteggio ≥160 o compreso tra 140 e 160 senza alcun indicatore al di sotto della soglia definita critica; mentre è inadempiente se il punteggio complessivo è <140 o compreso tra 140 e 160 macon almeno un indicatore critico. Tale valutazione complessiva è al momento disponibile per tutte le regioni relativamente all’esercizio 2015, mentre per il 2016 i dati del monitoraggio sono ancora provvisori.
FONTE: RAPPORTO CORTE DEI CONTI
LEGGI ANCHE L’ANALISI DI CITTADINANZATTIVA