La disabilità e la fede: eventi significativi e la battaglia dei diritti delle persone con disabilità
Vi invitiamo ad ascoltare due recenti interventi di Giovanni Merlo, il direttore di Ledha, che ruotano attorno al libro “A sua immagine? Figli di Dio con disabilità”.
Quest’opera nasce a gennaio 2020, quando Merlo e Alberto Fontana leggono l’articolo di Justin Glyn, un gesuita non vedente, avvocato australiano e docente di Diritto Canonico, pubblicato sulla rivista ‘La Civiltà Cattolica’. Rimasti colpiti dalle parole di Glyn: ‘Quello che è ritenuto debole dal mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti. Le menomazioni sono semplicemente aspetti dell’incarnazione dell’immagine di Dio‘, hanno cominciato un viaggio di riflessione sulla significatività del nostro essere al mondo e sulla relazione tra fede e disabilità. Da allora, attraverso incontri ed un blog, hanno alimentato un dibattito sull’importanza di percepire le persone con disabilità all’interno della Chiesa e delle comunità cristiane.
Due eventi recenti si sono rivelati particolarmente significativi.
Il primo, intitolato “Come noi? La persona con disabilità. Dall’antropologia biblica alla rappresentazione sociale“, è stato organizzato dal Centro culturale protestante di Milano lo scorso 5 dicembre. Tra i relatori, si sono alternati Giovanni Merlo, direttore di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Matteo Schianchi, ricercatore presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca, ed Elena Natoli, pastora presso la Chiesa evangelica valdese di Milano. Durante l’evento, è stata discussa l’evoluzione che la disabilità ha subito nella tradizione biblica e sociale, evidenziando i segni, le interpretazioni e i ruoli che questa ha assunto nel corso del tempo.
In particolare, Natoli ha sottolineato l’esistenza di diverse teologie presenti nella Scrittura ebraica e cristiana, evidenziando come queste riflettano l’inclusività ed esclusività in parti differenti della Bibbia. Tuttavia, ha anche affermato che Dio trascende le categorie di bene, peccato e grazia, amando ogni essere umano indipendentemente dalle sue differenze. La pastora ha poi toccato il tema del rapporto tra fede e disabilità nelle chiese protestanti, sottolineando come l’uguaglianza di tutti i cristiani sia sancita attraverso il battesimo e il riconoscimento dell’immagine di Dio in ciascuno. Infine, Natoli ha evidenziato come le persone con disabilità non debbano essere semplicemente considerate come destinatarie delle azioni della chiesa, ma come parte integrante di essa.
Il secondo articolo affronta il tema della disabilità, spesso oggetto di pregiudizi e discriminazioni. Nella puntata Uomini e Profeti andata in onda il 2 dicembre, l’intervista di Felice Cimatti a Giovanni Merlo, sottolinea l’importanza di valorizzare ogni singola persona, senza limitarla alla sua condizione fisica o mentale. Merlo afferma che la disabilità può arricchire l’umanità, invece di costituire un ostacolo. Per contrastare i pregiudizi, l’articolo suggerisce di superare tre condizioni mentali: paura, compassione e ignoranza. Quando ci lasciamo guidare dalla paura, vediamo le persone con disabilità come emarginate, prive di appartenenza. Invece, dovremmo considerarle parte integrante dell’umanità. La compassione può farci cadere nel tranello di una falsa carità: è importante invece prendere coscienza dell’autonomia, delle capacità e delle attitudini dei disabili. Infine, l’ignoranza può portarci a sottovalutare le potenzialità di chi vive con una disabilità, impedendogli di realizzarsi. Solo superando questi limiti mentali, possiamo aprirci alla disabilità come occasione di arricchimento e comprendere l’unicità e il valore delle persone che hanno dovuto fare i conti con essa.
Ledha
Nell’autunno del lontano 1979, un gruppo di genitori coraggiosi e visionari, uniti a rappresentanti di diverse associazioni, ha dato vita alla rinomata Lega per i diritti degli handicappati, oggi conosciuta come LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità. Tutto è nato dall’indignazione nei confronti di uno Stato che sembrava ignorare l’esistenza delle persone con disabilità, negando loro ogni opportunità di integrazione nella società e nell’istruzione. A distanza di quarant’anni, la LEDHA rappresenta fieramente oltre 180 organizzazioni di persone con disabilità e rispettive famiglie in tutta la Lombardia.
Nel corso degli anni, la LEDHA è stata un’instancabile protagonista delle principali battaglie per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, dalla scuola al lavoro, dall’accessibilità degli spazi pubblici alla partecipazione alla spesa per l’accesso ai servizi socio-sanitari. Nonostante i notevoli progressi a livello nazionale e regionale, restano ancora molte sfide da affrontare.
La LEDHA continua a mantenere alta la guardia per proteggere con forza i diritti delle persone con disabilità e a sondare il futuro per affrontare nuove sfide con determinazione e pragmatismo. Non è un caso che AISLA sia membro del movimento LEDHA e tra i fondatori del prestigioso Centro Antidiscriminazioni Franco Bomprezzi, con cui collabora fattivamente: perché solo insieme possiamo tracciare la strada giusta verso un mondo più giusto e vivo per tutti.
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