Inaugurata la Terrazza del Centro di Mistretta (Me): si avvera il sogno di Francesco Saporito
“Ci siamo. Il desiderio è stato esaudito. La terrazza, che una notte di luglio ho sognato, si è materializzata”.
Sono le parole che Francesco Saporito, 47 anni, persona con Sla curato dal Centro Maugeri di Mistretta, ha lanciato con gli occhi, utilizzando il suo comunicatore a puntamento oculare, in occasione dell’inaugurazione, lo scorso 23 giugno, della terrazza realizzata con i proventi dei suoi libri.
Francesco, ricoverato periodicamente nel Centro che si trova nella struttura dell’Ospedale SS. Salvatore, aveva espresso il desiderio di realizzare la balconata, per rendere più confortevole il soggiorno di pazienti e familiari in arrivo da tutta la Sicilia, essendo un centro di riferifemento regionale per la SLA. Aveva lavorato per realizzare la sua aspirazione, destinando a questo fine i proventi di un libro di poesie, “SLA NCI” per la ricerca, edito da Pungitopo di Patti (Me).
Nella mattinata dello scorso 23 giugno, a meno di un anno dalla prima progettazione e dalla richiesta di autorizzazioni, Francesco ha potuto vedere coronato il suo sogno: la terrazza è stata aperta al pubblico dopo un taglio di nastro a cui ha presenziato lui stesso con i suoi familiari ed amici, assieme al sindaco di Mistretta, Liborio Porracciolo, il medico responsabile della Maugeri in Sicilia, Domenico De Cicco, il neurologo e direttore del Centro SLA, Paolo Volanti. A provvedere al taglio del nastro è stato Tommaso, nipote di Francesco Saporito, con il dottor Paolo Volanti.
Tra le circa 400 persone che lo hanno festeggiato c’era anche Michele La Pusata, consigliere nazionale di AISLA, ma anche ex-degenti e loro famigliari, alcuni arrivati anche da Palermo: “I nostri pazienti formano una grande comunità di affetti e ci danno loro notizie anche quando la cura prosegue al domicilio o altrove”, ha osservato il direttore Volanti.
“Adesso i miei compagni di viaggio”, ha scritto con il suo comunicatore Francesco Saporito, originario di Patti e colpito dalla Sla nel 2013 quando svolgeva la professione di commercialista, “insieme a chi li accudisce in questo durissimo percorso di vita, potranno respirare aria nuova e, perché no, sfiorare con lo sguardo una stella cadente. Perché noi, i sogni non sappiamo tenerli nel cassetto”.
Durante la cerimonia, sono state lette alcune delle poesie scritte in questi anni e che, raccolte in libri, sono stati venduti grazie al tam tam della community Facebook.
L’assessore Ruggero Razza, impegnato istituzionalmente, ha portato il suo saluto via telefono: “Ho capito che il mondo della Sanità, della Salute, dei Servizi sociali, in Sicilia, è fatto da persone che hanno un cuore enorme”, ha detto l’assessore Razza, “e spero che fra un anno, il tempo che ci vuole per realizzare il programma di lavoro che ci siamo dati, ci possiamo rivedere, con tutti voi e con Francesco, per commentare le cose concretamente fatte”.
Ricordando l’iter autorizzativo, “che tutte le istituzioni competenti, dal ASP di Messina alla direzione sanitaria dell’ospedale, alla amministrazione comunale hanno facilitato”, il neurologo Paolo Volanti, ha sottolineato come “il gesto di Francesco sia stata la scintilla per altra solidarietà, un network di bene, che ha visto coinvolti aziende, singoli cittadini, fino al Liceo artistico di Santo Stefano ‘Ciro Michele Esposito’, i cui allievi hanno serigrafato su lapidi di pietra lavica i versi delle poesie che lui ha scritto, dieci delle quali adornano il viale d’accesso alla terrazza”.
Gli stessi studenti, guidati dagli insegnanti, “hanno intarsiato il lungo sedile che percorre la terrazza per tutta la sua lunghezza, utilizzando”, spiega Ernesto Di Paolo, architetto di Cefalù, che ha progettato gratuitamente la struttura, “le ceramiche donate dalle aziende di Santo Stefano”.
Alla fine della cerimonia, lo stesso Francesco Saporito ha lanciato una nuova idea, per rendere ancora più bella la terrazza del Centro SLA: chiedere a giovani artisti di affrescare con uno o più murales il grande muro in cemento che sostiene la pista di atterraggio per gli elicotteri e che sovrasta la via d’accesso alla terrazza. “Ora dobbiamo impegnarci per quello”, ha detto ad amici, familiari e “Guerrieri” che lo circondavano.
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