Il volontariato di fronte al Covid: il caso di AISLA Firenze
Al webinar di AFCV in programma sabato 13 marzo interverrà la presidente Barbara Gonella
L’emergenza Coronavirus ha imposto di cambiare rapidamente anche al mondo del volontariato. C’è chi, come AISLA Firenze, ha provato a ripensarsi seguendo i nuovi bisogni dei suoi assistiti e in risposta alle mutate sollecitazioni esterne. Da qui l’impegno a mantenere i tanti servizi (il sostegno psicologico, i gruppi di aiuto e la logopedia) anche da remoto, da qui la richiesta del vaccino per le persone con SLA e i caregiver e anche, più di recente, la richiesta di tutelare il servizio LAAC. Non solo: AISLA Firenze ha svolto anche alcuni eventi di raccolta fondi in piena sicurezza come la virtual run o la maratona di nuoto e ha ripreso a ottobre in presenza il servizio di idrokinesiterapia alla Piscina Costoli.
Di questo e non solo tratterà la Presidente di AISLA Firenze Barbara Gonella intervenendo al webinar “Il futuro dell’associazionismo socio-sanitario in Italia” organizzato da AFCV (Associazione Fondatori per una nuova Cultura del Volontariato) in programma sabato 13 marzo prossimo dalle ore 9.30 alle 12:30. A moderare l’evento c’è Maria Grazia Laureano, Presidente di AVO Firenze, con la quale AISLA ha lanciato il servizio di compagnia telefonica per le persone con SLA e i caregiver. La stessa AVO Firenze, infatti, ha saputo mettere a disposizione per altri servizi di assistenza alla persona i volontari impiegati precedentemente negli ospedali e nelle RSA.
Un incontro online che sarà quindi l’occasione adatta per condividere best practice e casi di successo e che vedrà un grande contributo delle associazioni fiorentine.
La storia di AFCV
Nei primi anni ’70, presso i Gesuiti di San Fedele, a Milano, si erano formati dei gruppi di preghiera per cercare le proprie finalità nel sociale. In questo contesto nacque, per volontà del professor Erminio Longhini, l’Associazione Fondatori Corpo Volontari con la missione di dar vita a nuove realtà impegnate nella solidarietà sociale. La primogenita fu l’Associazione Volontari Ospedalieri, AVO. Da allora AFCV e AVO fecero un cammino comune. L’AFCV aveva come compito primario la custodia del carisma. In secondo luogo, l’AFCV si assunse il compito di diffondere la cultura della solidarietà verso gli ammalati.
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