Con profonda tristezza apprendiamo della scomparsa di Riccardo Bonacina, pilastro per il giornalismo e per il mondo del Terzo Settore. Con Riccardo se ne va un pezzo di Italia; quella dell’agire per il Bene Comune, l’Italia dell’illuminismo della seconda metà del Novecento.

Fondatore di VITA, Bonacina è stato un intellettuale fine, un giornalista arguto, un visionario. Ha saputo dare voce e dignità ai temi sociali e dell’impegno civile, trasformando il modo in cui il nostro Paese ha raccontato la solidarietà e il volontariato.

Nato nel 1954, Riccardo Bonacina ha intrecciato la sua vita professionale e personale con un impegno appassionato nel promuovere la cultura del sociale. Dopo le esperienze in Fininvest e Rai, nel 1994 ha creato VITA, definito da molti “l’Espresso del sociale”. Una testata nata dalla sua intuizione visionaria e dal desiderio di colmare un vuoto: quello di una rappresentazione autentica e incisiva del Terzo Settore e dei suoi protagonisti. Con coraggio e determinazione, Bonacina ha creato un nuovo linguaggio giornalistico, radicato nella realtà e nella vita quotidiana, contribuendo a costruire una scuola di pensiero e un punto di riferimento per il racconto delle sfide e delle conquiste della società civile.

AISLA si unisce al dolore della famiglia, della redazione di VITA e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e collaborare con lui. Riccardo Bonacina lascia un’eredità preziosa fatta di idee, valori e una passione civile che continueranno a essere fonte di ispirazione per tutti noi. Il suo esempio e la sua visione rappresentano un dono inestimabile. L’affetto e la stima di chi ha avuto il privilegio di collaborare con lui sono la testimonianza di un’eredità che continuerà a vivere e a generare valore.