Ecco come richiedere l’assegno di inclusione: guida alle domande presso CAF, patronati e sito Inps
Da domani, 8 gennaio 2024, sarà possibile presentare le domande per l’assegno di inclusione presso i CAF (Centri di Assistenza Fiscale). Questa misura è entrata in vigore il 1° gennaio 2024, ma era già possibile richiederla sul sito www.inps.it o attraverso i patronati.
Il Ministero del Lavoro ha pubblicato una piccola guida per i beneficiari dell’assegno di Inclusione, con l’obiettivo di proteggere i nuclei familiari che hanno almeno un componente in una delle seguenti condizioni: disabilità, minorenne, con almeno 60 anni di età, in condizione di svantaggio bio-psico-sociale e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Le domande possono essere presentate in autonomia sul sito www.inps.it o attraverso i patronati, e come detto, da domani tramite i CAF. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle condizioni sopra citate.
Per percepire l’assegno il patrimonio immobiliare deve avere ai fini IMU un valore non superiore a 30.000 euro, e l’importo massimo detraibile per la casa di abitazione è pari a 150.000 mila euro. Il valore del patrimonio mobiliare non deve invece essere superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente ulteriore del nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo.
Il sostegno economico istituito con il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 1° maggio 2023 e convertito nella legge n. 85/2023 è vincolato alla partecipazione attiva a percorsi di inclusione sociale e lavorativa costruiti ad hoc sui bisogni del nucleo familiare. Ai beneficiari potrà essere chiesto l’impegno a partecipare ad attività relative alla cura familiare, formative, di lavoro, di politica attiva o a progetti utili alla collettività. Questo per avviare una società basata sulla partecipazione attiva, cui vincolare ogni forma di sussidio e assistenza, da costruire nel tempo e con diversi strumenti assieme ai numerosi soggetti, in primis gli enti locali e gli operatori del terzo settore, impegnati in un disegno di riforma del welfare sostenuto anche in ambito europeo.
I dettagli della misura sono disponibili sul sito lavoro.gov.it nella sezione “Nuove misure di inclusione e accesso al lavoro”. E’ possibile scaricare la guida a questo LINK
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