Coronavirus, LEDHA a Regione Lombardia: “Rinviare il Piano per la non autosufficienza”
In un contesto segnato dalle difficoltà e dalle incertezze legate all’epidemia di Coronavirus “chiedere a nuclei familiari di occuparsi della presentazione della domanda pare una richiesta non opportuna”, scrivono le associazioni di persone con disabilità in una lettera
Rinviare il Piano regionale per la non autosufficienza. È la richiesta che arriva da LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità e da altre 12 associazioni regionali* e rivolta a Regione Lombardia.
In un contesto contrassegnato da crescenti difficoltà materiali, da incertezze e ansie legate all’epidemia di Coronavirus “chiedere a persone con disabilità e a nuclei familiari, già fortemente sotto pressione, di occuparsi di una presentazione della domanda pare una richiesta in questo momento non opportuna“, scrivono le associazioni nella lettera inviata all’assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità, Stefano Bolognini e al direttore generale, Giovanni Daverio.
Il rischio, avvertono le associazioni, è quello di lasciare alcune famiglie (e in modo particolare quelle con minori relazioni sociali e risorse culturali) prive di risorse pari a 500 euro al mese, in una situazione dove sta diventando sempre più difficile anche l’acquisto di servizi domiciliari essenziali, attraverso i voucher.
“Vincolare alla presentazione della domanda di rinnovo, la possibilità di continuare a ricevere il sostegno fino ad ora percepito, ci sembra una previsione che poco a che fare con la tutela dei diritti essenziali delle persone con disabilità”, si legge nella lettera.
Nel concreto, le associazioni chiedono a Regione Lombardia di sospendere, in tempi brevissimi, l’attuazione del nuovo Piano regionale per la non autosufficienza fino alla fine dell’emergenza Covid19. Al tempo stesso si chiede di garantire continuità di trattamento a tutte le persone prese in carico (per la misura B1 e per la misura B2) alle stesse condizioni del 2019. Infine viene richiesto a Regione Lombardia di concentrare le energie disponibili presso Comuni e Ats per permettere l’accesso alla misura a tutte le persone che ne avessero, nel frattempo, maturati i requisiti.
“Il rinvio dell’applicazione del nuovo Piano regionale per la non autosufficienza e la continuità delle misure già in essere, sarebbe il modo migliore e anche più semplice con cui Regione Lombardia potrebbe (e dovrebbe) andare in incontro alle esigenze di migliaia di persone con disabilità e sostenere lo sforzo straordinario che stanno compiendo, insieme alle loro famiglie, in queste settimane -commenta Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA-. Quella che stiamo chiedendo è una una scelta semplice, dal modesto impatto economico ma con grandi esiti nelle condizioni di vita delle persone con disabilità”.
*La lettera è stata firmata da LEDHA, AISLA, AISM, ANFFAS Lombardia, ANGSA Lombardia, Associazione Famiglie SMA, Associazione Aldo Perini, AUS Niguarda, Comitato 16 novembre, Comitato Lombardo per la Vita Indipendente, Comitato Uniti per l’Autismo, Huntington ONLUS, UILDM – Comitato Regionale Lombardo Unione Lotta alla Distrofia Muscolare.