Con la piena partecipazione delle istituzioni politiche e sanitarie, aprono i primi posti letto del il Centro NeMO Bologna
Inizia da oggi un nuovo percorso multidisciplinare per la gestione delle patologie neuromuscolari presso il Centro Bellaria di Bologna. Grazie all’équipe altamente specializzata e all’integrazione degli operatori sanitari, la presa in carico dei pazienti sarà innovativa ed efficace. Con i primi 4 posti letto già operativi nel reparto di pneumologia del Padiglione G dell’Ospedale, si dà il via a un progetto ambizioso che mira a creare il primo luogo di cura totalmente pubblico.
Questo importante cambiamento è il risultato di un cambiamento culturale significativo nel modo di prendersi cura dei pazienti e rappresenta un passo fondamentale per il miglioramento della cura e dell’assistenza. Guidato da un team di 15 figure professionali altamente qualificate, il Centro NeMO Bologna offrirà un supporto integrato ai pazienti affetti da varie patologie neuromuscolari. Questo centro fa parte del piano di ristrutturazione dell’Ospedale Bellaria e si impegna a valorizzare i fondi per la salute per uno sviluppo sostenibile. Sostenuto dalle associazioni dei pazienti con malattie neuromuscolari, il Centro NeMO Bologna rappresenta un nuovo modello di cura e supporto che potrebbe diventare un esempio per altre patologie complesse e croniche.
“Per tutti noi il Centro NeMO Bologna non è solo un cambio organizzativo, ma è prima di tutto un cambio culturale importante. È un cambio di paradigma del prendersi cura e questi primi quattro posti letto sono preziosi per permetterci di avviare un nuovo modello multidisciplinare, e così allenarci ad un metodo. – afferma Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna. Questo primo passo è ancora più importante perché siamo stati riconosciuti anche come Centro Regionale di riferimento per le malattie neuromuscolari. Questo traguardo ci deve spingere a mettere in rete la diffusione della conoscenza tra professionisti per migliorare ulteriormente la cura e l’assistenza per i pazienti” precisa il Direttore generale dell’Ausl.
All’interno del team ci sono circa 15 figure professionali altamente qualificate, tra medici e operatori sanitari, che offriranno un supporto integrato ai pazienti affetti da Sla, Sma, Distrofie Muscolari o Sindromi Atassiche. Il team è guidato dal Prof. Rocco Liguori, Direttore della UOC Clinica Neurologica e Professore Ordinario di Neurologia dell’Università degli Studi di Bologna. “La formazione ricevuta dagli esperti dei Centri Clinici NeMO in questi mesi è stata fondamentale per affrontare le sfide che ci attendono“, spiega il Prof. Liguori.
“NeMO Bologna è per noi oggi più che mai una grande sfida, perché significa essere ancora più presenti per rispondere concretamente al complesso bisogno di cura di una grande comunità di pazienti che, nell’intera regione coinvolge oltre 500 famiglie. Continuiamo a lavorare per mantenere viva quell’alleanza che da sedici anni fa ha dato origine al modello di cura del Centro Clinico NeMO, con l’unico intento di essere al fianco di ogni persona che vive l’esperienza della malattia e della sua famiglia, per garantire la migliore qualità di vita“. Dichiara Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA.
Il centro NeMO Bologna fa parte dell’ambizioso piano di ristrutturazione dell’Ospedale Bellaria che punta a valorizzare i fondi del PNRR con il sostegno della “Missione 6 – salute, per un ospedale più sostenibile e sicuro”. NeMO Bologna si caratterizzerà come un luogo di incontro tra le esigenze dei pazienti, l’esperienza clinica e la visione di cura del territorio che è sempre stata una culla di sperimentazione di nuovi modelli di servizi sanitari. All’ospedale Bellaria due dei quattro piani del Padiglione C saranno dedicati interamente al NeMO: oltre 1.000 mq con 14 posti letto di degenza, spazi attrezzati per la movimentazione del paziente e l’accoglienza del suo caregiver, ambulatori, aree di attesa e accettazione e una palestra di 60mq per la riabilitazione motoria. A monitorare la garanzia della qualità e dell’efficacia degli standard di cura è un Comitato Tecnico-Scientifico, che vede la presenza degli esperti dei Centri NeMO.
I Centri NeMO nascono sedici anni fa dalla volontà e dal sostegno delle associazioni dei pazienti con malattie neuromuscolari, rappresentando un modello concreto di empowerment. Bologna si fa promotore di una nuova esperienza, diventando esempio di salute partecipata, voluta per garantire la cura e il supporto ai cittadini più fragili, attraverso il loro coinvolgimento. Alice Greco, coordinatrice della Consulta delle malattie neuromuscolari della Regione ne ha sottolineato tutta l’importanza di questo modello, che potrebbe diventare un paradigma per la cura di altre patologie complesse e croniche.
“Questa giornata celebra l’inizio di un nuovo viaggio per la nostra comunità neuromuscolare – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – Il progetto del NeMO Bologna diventerà presto il luogo fisico interamente gestito dalla pubblica amministrazione in cui i professionisti potranno accogliere le nostre famiglie, dando loro la sicurezza di sentirsi a casa. Questi primi quattro posti letto segnano l’avvio del cambiamento dell’esperienza di cura e insieme li proteggeremo, perché sono il laboratorio prezioso dove imparare a costruire l’integrazione delle competenze. Ringrazio le istituzioni di questa meravigliosa terra di innovazione per aver creduto ed investito nella possibilità di realizzare questo viaggio”.
L’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna si impegna in un percorso di cura avanzato e multidisciplinare per pazienti con malattie neuromuscolari rare, definendo questa iniziativa una sfida e un’opportunità per i suoi ricercatori, come sottolinea il Direttore Scientifico, Prof. Raffaele Lodi. Il centro stimolerà lo studio dei meccanismi di malattia sfruttando le tecniche e le conoscenze più recenti e permetterà di valutare l’efficacia di terapie innovative.
Secondo Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la Salute, questa sperimentazione in Emilia-Romagna nel campo delle cure riabilitative per malattie neuromuscolari si integra alle attività esistenti e punta a fornire le migliori cure possibili. Inoltre, si realizzerà uno studio osservazionale in collaborazione con il Programma Centro Clinico NeMO.
L’Università di Bologna, attraverso il suo Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, supporta queste iniziative, come conferma il suo Rettore, Giovanni Molari. Essa prevede di collaborare con professionisti di alta qualità in discipline complementari come neurologia, fisiatria e pneumologia, contribuendo alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative.
Infine, l’Assessore al Welfare e Salute, Luca Rizzo Nervo, delegato del Sindaco di Bologna, ha affermato che il Centro NeMo rappresenta un cambiamento di paradigma, dando priorità alla persona e integrando diverse competenze. Grazie al nuovo progetto, la città di Bologna diventerà ancor più inclusiva.
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