Comunicare la disabilità: le parole che possono cambiare lo sguardo sul mondo
«Le parole sono importanti. Pesano». E sono uno strumento potente per migliorare la nostra società. Spesso, però, subiamo l’effetto dei pregiudizi e degli stereotipi che si nascondono dietro le parole che scegliamo di usare.
La nostra cultura, incentrata sull’efficienza, sull’eccellenza e sulla competizione, tende a relegare le persone con disabilità ai margini, facendole sentire come degli “invisibili”. Ma possiamo cambiare questo sguardo. Possiamo usare il linguaggio in modo inclusivo, che abbracci la diversità e riconosca la dignità di ogni persona.
Queste riflessioni emergono dalla Guida “Comunicare la disabilità. Prima la persona”, un progetto promosso e ideato dal Coordinamento per le pari opportunità dell’Ordine dei Giornalisti.
La Guida, curata da Antonio Giuseppe Malafarina, insieme ai giornalisti Claudio Arrigoni e Lorenzo Sani, si rivela uno strumento indispensabile non solo per i professionisti dell’informazione, ma anche per coloro che si occupano di comunicazione. Pubblicata online il 24 febbraio, la guida è un tributo speciale allo stesso Malafarina, venuto a mancare l’11 febbraio di quest’anno.
L’opera prende il via proprio con una citazione emblematica di Antonio Giuseppe Malafarina: «Inclusione è una parola magica. Quando esiste svanisce». Questa frase evidenzia il percorso che la guida intende intraprendere. La Guida è anche un omaggio a Franco Bomprezzi, autorevole giornalista nonché persona con disabilità, che nel 1999 cercò di delineare linee guida per una “buona informazione sulla disabilità”. Le parole di Bomprezzi accolgono e concludono il lettore verso la fine dell’opera. Questo tributo riveste una grande importanza soprattutto in occasione del decennale della sua scomparsa, celebrato quest’anno.
Il testo della guida si apre con un richiamo all’articolo 6 del Testo Unico sui doveri del giornalista che prescrive di rispettare i diritti e la dignità delle persone con disabilità. Questo rispetto si esprime soprattutto attraverso il linguaggio utilizzato. Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, sottolinea l’importanza di utilizzare una terminologia adeguata basandosi sulla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
La Guida affronta anche i numeri della disabilità, definendola come “la più vasta minoranza sociale al mondo”. Secondo le stime, circa il 20% della popolazione mondiale vive con una forma di disabilità. In Europa, questa percentuale sale al 27% per gli adulti oltre i 16 anni, corrispondente a circa 101 milioni di persone. Se si considera solo la fascia di età sopra i 65 anni, la percentuale raggiunge il 52,2%. La Lettonia registra la percentuale più alta, con il 38,5%, mentre in Italia è del 22,7%. Purtroppo, più della metà delle persone con disabilità si sente discriminata. Nel nostro Paese, ci sono quasi 13 milioni di persone con disabilità, di cui almeno 3,1 milioni che vivono con una disabilità impegnativa. Si stima che almeno una famiglia italiana su dieci abbia almeno un membro con disabilità, che può essere un anziano non autosufficiente, un bambino, un adolescente o un adulto bisognoso di assistenza e attenzioni quotidiane.
Indagando diversi aspetti legati alla comunicazione sulla disabilità, la Guida offre importanti riflessioni sulla condizione di discriminazione multipla delle donne con disabilità e dei caregiver. Si forniscono indicazioni su come trattare vicende particolarmente delicate, come gli omicidi-suicidi che coinvolgono caregiver e persone con disabilità. Si parla anche dello sport, del movimento paralimpico e di Special Olympics, prestanbo attenzione a non veicolare stereotipi abilisti.
Altri argomenti affrontati nella guida riguardano la questione dei titoli offensivi riferiti alla disabilità, la violenza nei confronti delle persone con disabilità sui social media, i rischi di emulazione e della cosiddetta pornografia ispirazionale. Sono inclusi un glossario dei termini e delle espressioni di uso comune, specificando quelli scorretti e fornendo un’alternativa rispettosa delle persone con disabilità, e un mini glossario che definisce concetti importanti legati alla disabilità.
La guida si chiude con le parole di Franco Bomprezzi: «Le parole sono contenitori. Dentro c’è la vita. Ci sono le persone. Con la loro dignità.».
Queste parole sintetizzano la volontà di “Comunicare la disabilità. Prima la persona” che vuole sensibilizzare e fornire strumenti per una comunicazione adeguata e rispettosa delle persone con disabilità. È un contributo importante per promuovere un cambiamento di prospettiva nella società e garantire che nessuno venga emarginato o considerato invisibile a causa di pregiudizi e stereotipi.
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