Caregiver familiari: l’indagine ISTAT e l’impegno di AISLA
La recente indagine, condotta da ISTAT e presentata durante l’ultima plenaria del tavolo tecnico sul caregiver familiare, offre un quadro approfondito e dati significativi, evidenziando quanto il lavoro di cura incida sulla vita di milioni di persone. Lo studio, eseguito su un ampio campione di circa 30.000 famiglie distribuite in 840 comuni italiani, offre una panoramica delle sfide, dei carichi professionali e della durata del lavoro di assistenza.
Secondo i dati raccolti, in Italia sono 7.992.000 le persone che dichiarano di fornire cure o assistenza almeno una volta alla settimana. Di questi, una netta maggioranza – l’88% – svolge assistenza soprattutto verso familiari, siano essi conviventi o meno. La prevalenza dell’assistenza intra-familiare sottolinea come il carico di cura ricada principalmente sulle spalle dei legami familiari, mettendo spesso alla prova l’equilibrio tra vita personale e impegni lavorativi.
Il profilo demografico dei caregiver italiani
I dati ISTAT mostrano una predominanza femminile nel ruolo di caregiver: il 58% di chi si dedica all’assistenza, pari a circa 4.074.000 persone, è costituito da donne.
L’età dei caregiver italiani si concentra principalmente nella fascia tra i 45 e i 64 anni, che rappresenta il 56% del totale. Questa fascia di età, spesso impegnata anche sul fronte lavorativo e talvolta con figli a carico, si trova a far fronte a un doppio carico di responsabilità, con conseguenze rilevanti per il proprio benessere psicofisico e la propria qualità di vita.
Focalizzando l’attenzione sui caregiver con un profilo di assistenza più intensivo, ossia coloro che dedicano oltre 20 ore settimanali all’assistenza, emerge un quadro specifico dei beneficiari. A prendersi cura di persone con meno di 70 anni, sono circa 153.000 persone di età superiore ai 20 anni. Questa fascia di caregiver intensivi rappresenta un gruppo particolarmente esposto al rischio di stress e sovraccarico, data la mole di ore dedicate e il tipo di assistenza offerta.
Questa indagine è uno strumento prezioso per comprendere meglio le esigenze e le difficoltà affrontate dai caregiver, sia sul piano individuale che familiare. Conoscere la condizione dei caregiver italiani in termini di età, genere e rapporto con i familiari assistiti è essenziale per sviluppare politiche mirate di sostegno e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore e l’importanza del loro impegno quotidiano. Inoltre, dati così dettagliati permettono di valutare il bisogno di risorse e supporti specifici, come interventi psicologici, agevolazioni fiscali, servizi di assistenza a domicilio e tutele lavorative.
AISLA, impegnata da anni sul riconoscimento del caregiver familiare, porta avanti iniziative di supporto e sensibilizzazione per dare voce ai caregiver di persone con SLA, una categoria che richiede cure e assistenza particolarmente intensive e prolungate nel tempo. “I numeri dell’indagine ISTAT hanno confermato l’importanza di dare voce e riconoscere i diritti di persone che si prendono cura di altre persone” osserva l’Avv. Paola Rizzitano, Consigliere nazionale e delegata ai lavori del dicastero della disabilità per la normativa del caregiver familiare. “Una legge chiara e coerente, che riconosca i diritti e assicuri sostegni a chi dedica parte della propria vita per assistere un proprio caro, non è più rinviabile”.
L’Associazione continuerà a promuovere i diritti e la consapevolezza sui bisogni di supporto per chi svolge questo ruolo, sempre al fianco della nostra comunità e delle istituzioni per riconoscere aiuti concreti a queste figure preziose.