Ancora nessuna soluzione sui tagli ai contributi ai caregiver famigliari
Nelle ultime settimane, una forte protesta si è diffusa fino alla Prefettura di Milano per contestare i drastici tagli ai contributi mensili per i caregiver famigliari decisi dalla Regione Lombardia.
Questa delibera, promulgata il 28 dicembre scorso in risposta alla riforma del Fondo per le non autosufficienze varata dal Governo del premier Mario Draghi, ha scatenato l’indignazione di numerose associazioni e persone con disabilità.
Tra le associazioni che si sono mosse per contrastare questa misura ingiusta e penalizzante, c’è Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), che conta nella sua lista anche AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). Giovedì scorso il prefetto Claudio Sgaraglia ha tenuto un incontro con Alessandro Manfredi e Angelo Achilli, rispettivamente presidenti di Ledha e Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità), per esaminare le preoccupazioni delle associazioni e farsi portavoce delle loro istanze nei confronti del Governo.
In questo contesto di mobilitazione e preoccupazione, AISLA ha lanciato l’allarme il 29 dicembre scorso. Il nuovo piano di Regione Lombardia, che recepisce quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza, prevede un taglio drastico dei contributi ai caregiver familiari, riducendo l’importo da 650 a 400 euro al mese. Questa misura metterebbe in gravi difficoltà circa 7.000 persone con gravi e gravissime disabilità, aggravando ulteriormente le loro già precarie condizioni.
Per scongiurare questi tagli, Ledha e altre 17 associazioni si sono mobilitate sollecitando il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Regione Lombardia affinché trovino una soluzione alternativa. In particolare, si sta cercando una proroga dell’attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienza.
È fondamentale che la società e le istituzioni prestino attenzione a questa importante battaglia nella difesa dei diritti dei caregiver familiari