AISLA portata in El Salvador da Riccardo Rossi
Fonte: iltirreno.gelocal.it
La prima volta è stata la curiosità a spingerlo. È salito in piedi sul Sup a 12 anni il piombinese Riccardo Rossi. E da allora non si è più fermato. La passione e l’impegno ne hanno fatto un giovane e promettente paddler della scena italiana. Fino all’1 dicembre sarà parte della nazionale italiana ai mondiali che si disputano a San Salvador, nell’America centrale. Sup è l’acronimo di Stand up paddling: si sta in piedi su una tavola, simile a quella del surf ma con maggior volume per sostenere il peso dell’atleta, utilizzando una pagaia per la propulsione.
Convocato dalla federazione Fisw, che è la stessa del surf, il diciottenne Riccardo continua a coltivare il suo sogno di scalare le classifiche e magari arrivare a vestire la maglia della nazionale alle Olimpiadi. Campione italiano categoria juniores è quarto nella classifica degli atleti italiani. «Ho iniziato per gioco e per curiosità, annoiato dalle solite attività da spiaggia – dice Riccardo –. Ho notato in mare un ragazzo pagaiare in piedi su una tavola e così è iniziato il mio amore per questo sport». Quel ragazzo con la pagaia è stato il suo primo allenatore, il piombinese Paolo Marconi, atleta professionista, tra i migliori al mondo in questa disciplina che continua a essere uno sport conteso tra le federazioni del surf e della canoa. Agli ultimi campionati in Cina (promossi dalla federazione canoa) Marconi ha conquistato l’oro. Paddler e non solo, ogni vittoria di Riccardo Rossi è dedicata alla fondazione Aisla Onlus, e alla promozione della raccolta fondi per la ricerca.
Già nel 2015, a 14 anni, ha fatto parlare di sé compiendo una traversata di 20 km dall’Elba a Piombino per sostenere l’Aisla. L’attività sportiva lo impegna sei giorni su sette, tra l’attività in mare e quella in palestra. «È uno sport in cui serve resistenza, come in tutte le discipline di fondo – spiega –. Il mare invece lo si impara a leggere con l’esperienza, finisce che riesci a entrarci in sintonia al punto che è parte di te. Tanto che quando per alcuni giorni non posso uscire con la tavola divento nervoso». La carriera sportiva da conciliare con gli impegni scolastici. «Sto frequentando il quinto anno del liceo scientifico a indirizzo sportivo a Piombino. Farò la maturità per cui le gare europee, che cadono nei mesi prima degli esami, non potrò disputarle – dice –. Mi avvalgo del progetto scuola sport che consente agli atleti che sono nella rosa di una nazionale di programmare compiti e interrogazioni, come gli approfondimenti e i recuperi delle lezioni, con i professori se per gli impegni sportivi non posso frequentare la scuola». A seguire la preparazione di Riccardo nel Sup è Federico Esposito, campione olimpico di windsurf a Londra 2012 e attuale allenatore della nazionale femminile spagnola. Rossi gareggia per il team californiano Infinity Sup Co E Jlid distribution. «Il talento è una spinta al quadrato rispetto alla passione che ti fa avvicinare a una disciplina sportiva – sostiene Rossi –. Ogni volto mi metto al lavoro per raggiungere un livello superiore, ma sempre dandomi obiettivi possibili e raggiungibili. Lo scopo è quello di continuare a vestire la maglia della nazionale e centrare dei buoni risultati. Ai mondiali voglio dare il massimo, sapendo che dovrò confrontarmi con persone che si misurano con quel tipo di mare tutti i giorni dell’anno».