AISLA nella consulta permanente delle associazioni dei pazienti e cittadini
C’è anche Aisla Onlus tra i soggetti aderenti alla “Consulta permanente delle associazioni dei pazienti e cittadini” insediatasi lo scorso 23 giugno a Roma presso la Federazione nazionale Ipasvi.
Al momento (le iscrizioni sono tuttora aperte) hanno aderito oltre 30 associazioni di malati.
La Consulta è un luogo di confronto e comunicazione permanente tra infermieri (oltre 447mila sono quelli che operano in Italia), associazioni dei pazienti e cittadini; sarà convocata e sentita preventivamente dalla Federazione degli infermieri sulle tematiche professionali con una funzione propositiva per le azioni future della categoria.
Inoltre, sono previsti anche gruppi di lavoro temporanei o permanenti per approfondire analisi e/o proposte relative ai temi in discussione che riguardano la “vera” assistenza.
Nell’occasione Giulia Azzini, segretaria della sezione Aisla Cremona e rappresentante Aisla nella Consulta, ha illustrato finalità e significati del Premio Majori indetto da Aisla mentre Nazzarena Anelli, vicepresidente della sezione cremonese, ha invece insistito sui bisogni delle persone con Sla ed in particolare sulla necessità di una figura infermieristica al domicilio dei malati.
«Il rapporto coi pazienti è per noi un elemento valoriale importante della professione – ha detto la presidente della Federazione nazionale Ipasvi, Barbara Mangiacavalli – e del suo ‘patto col cittadino’ che da anni la caratterizza. Nel nostro Codice deontologico l’elemento portante è il ruolo della professione legato all’ideale di servizio che è quello di assistere la persona. Per noi è essenziale – ha proseguito rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni di malati e cittadini – avere una relazione privilegiata con voi, per comprendere come ci vedete (e in questo senso abbiamo attivato anche un Osservatorio civico con Cittadinanzattiva) e come possiamo soddisfare nel modo migliore i vostri bisogni di salute. Il Servizio sanitario è ancora troppo centrato sull’acuzie, ma i bisogni di salute stanno rapidamente cambiando e già si sono modificati. Sono aumentati gli anni di vita, ma non in buona salute purtroppo e lavorare sulle competenze e sulle capacità degli infermieri rappresenta un modo proattivo di vedere la professione secondo l’alleanza che oggi abbiamo stretto con voi per conoscere e soddisfare i vostri bisogni».
«La Consulta è un momento importante perché i cittadini capiscono e vivono le esigenze di tutti – ha affermato Tonino Aceti, coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva – e le comunicano agli infermieri come protagonisti di un cambiamento positivo e virtuoso della professione. Le altre professionalità del mondo sanitario non l’hanno ancora fatto: la Federazione Ipasvi è stata la prima e mi auguro, grazie a lei e al suo esempio, che ora seguano ulteriori esperienze positive di questo tipo».
Secondo i rappresentanti dell’Associazione italiana scompensati cardiaci, Aisc, «al di là delle alleanze, anche importanti ha detto il presidente Oberdan Vitali – puntiamo alla prevenzione, formazione e informazione: la categoria infermieristica è essenziale in questo senso per noi. Avere a fianco gli infermieri è importante, perché sono le figure più vicine al malato, quelli che di più lo possono guidare anche nella formazione e nell’informazione, essenziali per prevenire aggravamenti della patologia».
Secondo Antonio Papaleo della Fand, la Federazione nazionale delle associazioni dei diabetici, «il ruolo dell’infermiere nei team di diabetologia è fondamentale: spesso il rapporto medico-paziente è scarso e deteriorato dall’impossibilità di ascolto delle esigenze dei malati, quello con l’infermiere no. Per evitare le complicanze del diabete che sono molte e spesso anche gravissime, è fondamentale l’educazione terapeutica e in questo l’infermiere è il supporto essenziale del malato tra quelli che lo assistono».
L’importanza degli infermieri è fondamentale, secondo Giuseppina Giupponi della Lega italiana per la lotta contro l’ Aids, Lila, specie a livello di informazione e istruzione: «Nei campi scuola per i nostri ragazzi abbiamo voluto fosse presente la figura dell’infermiere per poterli educare su argomenti in cui i normali insegnanti possono fare ben poco. E vorremmo che questo principio entrasse in funzione in tutta la scuola: sono loro a dover istruire sulla salute».