AISLA accanto alle famiglie SLA per denunciare la carenza di personale infermieristico per le A.D.I., assistenze domiciliari integrate
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L’Assistenza Domiciliare Integrata nella Regione Lazio rischia di pagare il prezzo più alto all’emergenza sanitaria in atto, e con essa, i pazienti e le famiglie colpite da SLA. Le significative assunzioni del servizio sanitario regionale e nazionale di figure professionali altamente specializzate, quali soprattutto gli Infermieri professionali, mettono in ginocchio il sistema di cure al domicilio, soprattutto nel caso di pazienti ad alta complessità assistenziale, quali i malati di SLA.
Con una nota all’Assesore Regionale alla Sanità e alla Integrazione Alessio D’Amato, AISLA segnala la necessità di intervenire con urgenza nella grave problematica, chiedendo un incontro per poter condividere problematiche e soluzioni con le rappresentanze delle famiglie e gli altri attori istituzionali e privati.
“Nelle ultime settimane – in evidente concomitanza con le massive assunzioni di personale infermieristico in graduatoria idonei dei concorsi pubblici nella nostra Regione – abbiamo purtroppo assistito, impotenti, ad una situazione generalizzata di abbandono e di carenza di organico delle società accreditate al servizio, tale da pregiudicare quegli standards minimi di assistenza domiciliare necessari a garantire la stessa sopravvivenza dei nostri malati; condizione acuita dall’ovvio carico di stress emotivo e di paure che investe il caregiver e il contesto familiare, riverberando i propri negativi effetti sullo stato emotivo del paziente e persino sulla propria voglia di continuare a vivere.” afferma la referente di AISLA Lazio Avv. Paola Rizzitano.
E’ stato inoltre richiesto alle Istituzioni Regionali di intervenire con la necessaria tempestività sia nell’operare un rigoroso monitoraggio e controllo del sistema di cure domiciliare oggi in atto che nel predisporre, quanto prima, un piano straordinario di supporto dei centri specializzati SLA della rete sanitaria regionale.