AG.COM ha incontrato le associazioni per un confronto sulle esigenze delle categorie di disabilità rispetto alla telecomunicazione
AG.COM ha ritenuto opportuno un confronto con diverse Associazioni, tra le quali AISLA, al fine di discutere le misure che potrebbero essere introdotte per tener conto delle esigenze delle categorie di disabilità a cui si vogliono estendere le agevolazioni introdotte, in via sperimentale, con la delibera n. 46/17/CONS.
Con quella delibera, l’Autorità ha imposto agli operatori di comunicazioni elettroniche una serie di “Misure specifiche e disposizioni in materia di condizioni economiche agevolate, riservate a particolari categorie di clientela, per i servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa e mobile” per garantire agli utenti con disabilità (sordi, ciechi totali e parziali) condizioni di parità nell’accesso, nella scelta e nella fruizione dei servizi di comunicazione elettronica rispetto agli altri utenti normodotati.
La nostra associazione ha richiesto che la nuova delibera possa contemplare le seguenti agevolazioni:
1) Riconoscimento immediato delle agevolazioni a tutte le persone che ricevono la certificazione della diagnosi con codice di esenzione RF0100 (ovvero le persone con SLA)
2) Connessione della banda larga che, grazie anche agli sviluppi della domotica, consente una reale possibilità di vita indipendente. Tema sottoposto da UILDM in sede di incontro e sul quale concordiamo pienamente, perché assicura uno strumento di inclusione sociale e, quindi, di miglioramento della qualità della vita.
3) Sosteniamo la necessità di adeguamento delle infrastrutture per dare modo di poter usufruire degli stessi standard qualitativi su tutto il territorio nazionale.
4) Visti i tempi necessari per la comunicazione, sarebbe auspicabile garantire delle tariffe su base FLAT (e non a consumo) sia per la rete fissa che per quella mobile.
5) Per le famiglie costrette a convivere con la SLA, auspichiamo in un abbattimento drastico delle tariffe tale da garantire un sollievo immediato in termini economici, perché comunicare significa permettere dignità e qualità della vita.