A Milano, la grande musica di Ennio Morricone
Una serata speciale con i Centri Clinici NeMO per raccontare il progetto“Musica e Salute”
Milano, 27 giugno – Nella splendida cornice dell’Auditorium della Fondazione Cariplo al completo, con il bel colpo d’occhio del numeroso pubblico, rapito dall’esibizione dell’Ensemble dell’Orchestra Sinfonica di Milano e del Quartetto d’Archi del Mare, impegnati a rendere tangibile la magia delle grandi pagine di Ennio Morricone, con un omaggio finale a Nicola Piovani e l’aggiunta del Trio di violino e chitarre con Valentina e Marco Albiani, Alice Aniksztejn, in rappresentanza dei musicisti coinvolti nel progetto, si è tenuta “Per Ennio”: l’attesa serata-concerto voluta per presentare i risultati del progetto “Musica e Salute”, svoltosi nei mesi scorsi al Centro Clinico NeMO di Milano, la sede milanese del network clinico esperto per la cura e la ricerca sulle patologie neuromuscolari.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Armonica Onlus, in collaborazione con l’Associazione Culturale DIMA – International Music Academy in Arezzo e l’Associazione Culturale IUBAL, ed i Centri Clinici NeMO, con il contributo della Fondazione di Comunità Milano-Città Sud Ovest-Sud Est e Martesana onlus, il sostegno di Credem Euromobiliare Private Banking, in sinergia con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e con il supporto di Marco Morricone, figlio del Maestro Ennio.
Armonica Onlus e D.I.M.A. sono da tempo impegnate nel promuovere musica e arte, quali strumenti capaci di infondere gioia, serenità e cura, grazie ai “Laboratori musicali”, organizzati con e per i pazienti di strutture sanitarie, come i Centri Clinici NeMO. I laboratori hanno coinvolto persone con Distrofia Miotonica di tipo 1, la forma di distrofia muscolare più comune nell’adulto, pazienti del Centro Clinico NeMO di Milano. I Laboratori sono stati costruiti su misura pensando alle esigenze di ciascun partecipante, al fine di valorizzare la creatività, il lavoro di gruppo e la relazione con il proprio contesto sociale di riferimento. La musica è quindi diventata strumento di condivisione, inclusione e ricerca, grazie al monitoraggio costante dei professionisti del servizio di psicologia del NeMO di Milano.
“Nella bellezza e nel sogno di una serata dedicata al genio e alla grandezza del Maestro Morricone – ha avuto modo di spiegare Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – abbiamo accolto il dono della musica, tangibile e concreto. La musica è come la vita, va suonata insieme. Ed è proprio così che è iniziato il nostro viaggio con il progetto Musica e Salute: insieme, musicisti, persone che vivono una malattia neuromuscolare e professionisti del NeMO di Milano, mossi dallo stesso desiderio di lasciarsi guidare dalla potenza, dal fascino e dal mistero delle note e dei suoni, per guardare dentro se stessi ed imparare a raccontarsi attraverso nuovi linguaggi. A Monica e Marco Morricone e Arnoldo Mondadori, il mio ringraziamento per averci donato la meraviglia di questo sogno”.
Sul palco, assieme a Fontana, gli entusiasti e meritevoli ideatori, sostenitori e protagonisti di questo assai significativo progetto: Marco Morricone, Monica Volpini, Giorgio Albiani, Domenica Taruscio (introdotta dal saluto e dal convinto apprezzamento in video di Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS che ha confermato l’impegno dell’Ente verso questa bella iniziativa ed altre future), assieme a Valeria Sansone, direttore Clinico Scientifico del Centro NeMO di Milano. In sala, varie personalità del mondo musicale italiano, tra cui il direttore del Conservatorio “Cherubini” di Firenze, Giovanni Pucciarmati (dal cui Istituto provengono quattro allievi coinvolti in questa iniziativa). Ognuno per la propria parte di competenza ha illustrato ragioni, specificità, valenza e risultati, con la generale sottolineatura delle molteplici capacità proprie della musica, nelle sue multiformi espressioni, di costituire uno strumento indispensabile per “narrarsi e narrare”, per poter pervenire alle idee tornando su se stessi, per poter trasformare una porzione di tempo in porzione di eternità. La più antica lingua, si dice, fu musica. E il battito del polso e del respiro, la più remota misura del tempo. Senza dimenticare che il rumore, il grido, sono la risposta immediata alle sensazioni forti. E che tutte le lingue sono innanzitutto rumore o suono, espressione del sentimento prima che della ragione. La musica è poi energia, come hanno ben sottolineato Morricone e Mondadori in un chiaro riferimento al tema delle patologie
neuromuscolari: quell’energia di cui ha sempre grande necessità il corpo umano, tanto nella sua piena salute che nella malattia.
I Laboratori musicali, cuore del progetto “Musica e Salute”, sono nati nel 2017 all’interno dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e Arnoldo Mosca Mondadori, e nel 2019 anche con l’inserimento di D.I.M.A. sono stati dedicati ai pazienti onco-ematologici ospiti all’interno delle strutture di accoglienza della Fondazione Ronald McDonald Italia. Nel 2021 il rapporto con il Centro Clinico NeMO di Milano e, grazie al Bando57 della Fondazione di Comunità Milano, l’evoluzione del progetto nel percorso di studio e di ricerca sugli effetti della musica, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità.
In questa direzione sono state orientate le attività dei musicisti che hanno seguito i Laboratori al NeMO di Milano, guidati da Giorgio Albiani, docente del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, e con gli incontri monitorati da Domenica Taruscio, Scientific Advisor del progetto per “Armonica Onlus”, già direttrice del Centro Ricerca Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, e dal servizio di psicologia del NeMO di Milano, con il responsabile dott. Jacopo Casiraghi e la psicologa Fjorela Arapi.
L’impegno specifico di Armonica Onlus, guidata con rara passione da Monica Volpini, è appunto nello studio e nella verifica degli effetti che la musica può avere sul benessere nella persona, specialmente nei periodi di cura “non parlando tanto e solo di ‘terapia’ – spiega Volpini – quanto più esattamente di ‘attenzione alla persona’ in tutti i suoi aspetti, inclusi quelli psicologici e relazionali, con l’arte, in particolare la musica, quale comprovato strumento utile al potenziamento dell’equilibrio psicofisico in diverse aree: sensoriale e psicomotoria; percettivo-cognitiva; psico-affettiva; socio-comunicativa”.
Al centro dei Laboratori per NeMO, il lavoro puntuale di D.I.M.A. con una squadra di giovani tirocinanti con preparazione accademica in Conservatorio, ma con il desiderio di “andare oltre”. Accanto a loro, un gruppo di giovani tutor, anche loro musicisti strumentisti, compositori ed esperti in musica elettronica, con Serena Meloni al coordinamento generale e Roberto Rossi nel supporto creativo e nella gestione multimediale: “Siamo partiti dai rumori e dal silenzio che abita le nostre vite e abbiamo insegnato ed imparato ad ascoltarli e loro ci hanno evocato ricordi e pensieri senza bisogno di fare domande – ha raccontato Giorgio Albiani -. La strada è stata aperta all’interazione con un racconto senza soluzione di continuità, che ci ha positivamente travolti. Poi l’esplorazione vocale, il lavoro sul respiro e la parola, la sorpresa di fronte alla scoperta della musica che facciamo mentre parliamo”.
Nel progetto “Musica e Salute” centrale è, come detto, l’attenzione allo studio e alla ricerca, attraverso la somministrazione di test psicologici e interviste che hanno monitorato e rilevato l’impatto emotivo ed i vissuti legati all’esperienza.
Resta al centro la riflessione sul potere terapeutico e comunicativo dell’arte dei suoni. Già Platone, Sant’Agostino, Kant, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche e tanti altri dopo di loro hanno ben spiegato la capacità concreta e miracolosa della musica di guarire le ferite dello spirito. Resta poi l’altra fondamentale questione su cui indagano da sempre neuropsichiatri, filosofi e musicologi: il perché la musica possa in qualche modo riferirsi all’essenza delle cose; e quale sia il legame tra significato delle partiture musicali e significato della vita. C’è quindi il “mistero” della voce stessa della musica, che tutti siamo certi proviene dal cuore delle cose e al cuore le riporta.